Psicoterapia Gestalt
“Io sono io. Tu sei tu.
Io non sono al mondo per soddisfare le tue aspettative.
Tu non sei al mondo per soddisfare le mie aspettative.
Io faccio la mia cosa. Tu fai la tua cosa.
Se ci incontreremo sarà bellissimo;
altrimenti non ci sarà stato niente da fare.”
Incontrarsi al “confine di contatto”
La psicoterapia individuale si caratterizza per l’incontro con la sola persona, singolarmente senza la presenza di terzi (proprio partner o un familiare). Questo spazio viene sentito e richiesto in modo specifico dal singolo individuo perché emerge il bisogno di sentire e avviare un confronto con chi totalmente esterno al proprio ambiente di vita.
Nonostante possa risultare utile a livello terapeutico l’incontro con qualche familiare o partner, il bisogno che nessun’altro intervenga all’interno del setting terapeutico ed il garantire questo da parte del professionista, diventa un pilastro fondamentale per la creazione di una ottima e sana alleanza terapeutica.
Potrà essere considerato in altre fasi del percorso terapeutico l’inserimento di un terzo all’interno degli incontri.
Il mio ed il tuo bisogno. Quale incontro?
Nella psicoterapia di coppia aumentano gli attori e le dinamiche in gioco. Questa maggiore complessità necessità di specifiche competenze che sappiano gestire le dinamiche che la coppia genera ogni giorno nel proprio ambiente quotidiano e che andrà a ricreare all’interno dello spazio terapeutico.
L’avvio di una psicoterapia di coppia può mostrare maggiori complicanze, vediamo alcune:
1. differente motivazione tra i partner nell’intraprendere un percorso di coppia
2. differenti obiettivi tra i partner nell’andare in psicoterapia
3. non sincerità durante gli incontri ma elevati vissuti tenuti celati dentro di sé, senza che gli stessi diventino materiale terapeutico per una sana crescita per la coppia.
4. triangolazioni da parte di uno o entrambi i membri della coppia nei confronti del terapeuta
5.difficoltà nel prendersi le proprie responsabilità all’interno della relazione ma colpevolizzare sempre l’altro
Consapevolezza dei ruoli familiari
Tal volta può risultare opportuno intervenire fin da subito sul sistema familiare, essendo quello il livello maggiormente disfunzionale e generatore dello stesso problema.
Risulta spesso immediato leggere le cause di un problema nella singola persona. Questo approccio riflette la nostra propensione nel trovare il problema in uno specifico elemento, colpevolizzandolo, e trascurando quella che può essere il sistema generale.
In psicoterapia familiare si dice che il singolo sia portavoce di un problema familiare, e che lo stesso trova sfogo nel singolo membro della famiglia.
La proposta di una psicoterapia familiare, va ben pesata, perché ingloba differenti persone, ossia differenti gradi di motivazione. Valutare fin dall’inizio quanto sia un bisogno di tutta la famiglia è di fondamentale importanza.
La nostra Gestalt all’interno del gruppo
Il gruppo assume un qualcosa in più delle singole persone, crea un’atmosfera ideale per smuovere e far emergere specifiche dinamiche individuali. Ogni membro del gruppo/il singolo acquisisce una specifica posizione “emotiva” nella testa dell’altro (il genitore il fratello o sorella, la nonna, il datore di lavoro, l’amico, il nemico…). Il gruppo crea la situazione quanto più reale possibile per ricreare quella realtà soggettiva presente nel vissuto dei membri.
Si creano dei lavori personali molto belli nel gruppo e allo stesso tempo il gruppo sostiene e protegge il singolo.
Psicoterapia in età adulta
I percorsi di psicoterapia in età adulta, vengono strutturati razionalmente per affrontare specifici problemi, raggiungere personali bisogni e necessità. Potrei dire invece “emotivamente” per contattare tante parti dimenticate e lasciate in differenti esperienze di vita passate.
La psicoterapia utilizza una vasta gamma di linguaggi, e come una sinfonia ogni strumento diventa utile per raggiungere la massima qualità sonora. Nonostante si sia adulti, ogni nostra parte infantile diverrà utile per creare maggiori e funzionali connessioni mentali
Uno spazio per “ascoltare” delle parole in evoluzione
Come ogni adulto anche per un bambino o adolescente esiste il bisogno di parlare, confrontarsi, capire, fare domande, avere un proprio spazio personalizzato dove esprimere sé stesso.
Tanti adulti “poi” riferiscono quali sarebbero stati i benefici se solo in età evolutiva o da ragazzi avessero avuto modo di andare da uno psicoterapeuta.
Concedere questo spazio ad un figlio, permette la creazione di uno spazio fondamentale per il raggiungimento di quell’indipendenza mentale nell’approcciarsi alla vita.
Diviene importante considerare che il problema di un bambino/ragazzo è sempre un problema che nasce e si sviluppa all’interno di un sistema familiare. L’importanza che tutta la famiglia consideri questo risiede nella necessità di volersi vedere “come parte attiva” del problema e non chiudere di per sé il problema allo spazio psicoterapeutico.
– Psicodiagnosi in età evolutiva
Ogni psicoterapia può prevedere la somministrazione di test psicodiagnostici. Questi divengono utili in età evolutiva, potendo essere maggiormente complicato il creare una relazione con bambini, o da parte loro esprimere ciò che sentono dentro. Possiamo dire che attraverso un test si utilizza uno strumento diagnostico per avere ulteriori informazioni sulla persona e allo stesso tempo si da modo al bambino di esprimersi in una differente modalità.